sabato 10 maggio 2014

Alessandrini alla corte del Re Sole cap. 4

(continua dal cap. 3)

Riprendiamo l'analisi di quanto dichiarato da Maurizio Alessandrini al convengo degli antisette francesi:

[0:16:33] In altri termini, nel mio paese starebbe agendo una sorta di diabolica Spectre capeggiata da volontari di associazioni Onlus che operano nell’area della promozione e della difesa dei diritti e che in gran segreto detterebbero le direttive a quel team di psicologi, analisti, investigatori che costituiscono la SAS, al fine di procurare allarme sociale, discriminare le minoranze religiose, attentare alle libertà costituzionali, generare disastri umani e via discorrendo.

Ohssignore benedetto!

Non fa piacere a nessuno dover dare un dispiacere, ma Alessandrini si fa trasportare da un entusiasmo che mi vedo costretto a spegnere: da quanto è stato pubblicato, non c'è nessuno che lo ritiene capace di mettersi a capo di un intrigo. Figuriamoci poi una "diabolica Spectre" in grado di ordire trame oscure e di comandare segretamente un organo di polizia. Non è tutto: non solo nessuno l'ha mai messo al vertice di un complotto, ma nessuno ha mai ipotizzato l'esistenza di un complotto (a parte gli antisette stessi, ovviamente). Al contrario, è stato invece più volte evidenziato (anche in questo blog) che Alessandrini si rivolge nascostamente alla Squadra Anti Sette o ai politici con cui è ammanicato "come un bambino noioso che piagnucola" con la "signora maestra" [1]. Non un "grande vecchio" quindi, ma semmai un questuante.

Ciò che viene rilevato - e criticato - in merito a questo suo piagnisteo, è il comportamento di quei funzionari pubblici che lo trattano in modo privilegiato e gli riservano quell'ascolto che a tutti gli altri è negato (come viene dimostrato in questo post). Funzionari pubblici che si attivano per concedergli favori ingiustificati, forse abusando dei propri poteri (come quando vengono attivati certi funzionari di polizia, vedi l'e-mail di Alessandrini del 28 ott. 2011). E soprattutto viene rilevata l'insensatezza che vede istituzioni pubbliche avvalersi di "referenti ed esperti" come Alessandrini stesso o don Buonaiuto, al fine di "monitorare i gruppi religiosi e spirituali". Per cui è stata riconosciuta la "capacità degli anti-sette di procurarsi appoggi influenti nell'ambiente politico", ma immaginare Alessandrini a capo di una "diabolica Spectre", suvvia cerchiamo di rimanere seri.

Qualche parola merita anche la frase "quel team di psicologi, analisti" che costituiscono la SAS.

In merito al "team di psicologi", per il caso Arkeon, che è stato il più rilevante da molti anni in qua, il magistrato inquirente si è avvalso della dr.ssa Lorita Tinelli [2], e il tragico risultato è sotto gli occhi di tutti: il sonno della ragione genera mostri inesistenti (ed errori giudiziari reali).

Per quel che riguarda gli "analisti", sorge il dubbio che Alessandrini confonda i telefilm americani con la realtà. Con gli scarsi mezzi concessi agli organi inquirenti, è molto raro che un magistrato possa avvalersi di altro personale che non siano gli ispettori delle questure. E men che meno per un caso di esercizio abusivo della professione. A meno che per "analisti" Alessandrini non intenda, con una interpretazione ancora una volta molto estensiva della sua lessico, proprio quegli stessi ispettori delle questure, che su richiesta del magistrato inquirente producono relazioni inerenti l'indagine. Relazioni denominate "Esiti attività delegata". In effetti queste relazioni possono contenere una sorta di "analisi". Ne abbiamo già incontrata una nel post Gabriella Monaco e la psicosetta – 3, e per comprendere in che mani siamo, si veda la nota 4 di quel post [3].

Infine due parole su un espediente retorico patetico usato da Alessandrini, il quale cerca di suscitare sdegno mostrando la perfidia di chi si permette di criticare degli altruistici "volontari di associazioni Onlus che operano nell’area della promozione e della difesa dei diritti". Si tratta di un mezzuccio che non poteva mancare nella sua addolorata lamentazione, come sempre più tediosa di Foscolo con il suo Jacopo Ortis.

Appellandosi a una supposta dedizione filantropica per i più deboli, emotivamente fa appello al pietismo, ma è un sotterfugio inconsistente, perché la qualifica di volontario di ONLUS non fa di una persona un cittadino ammirabile:
Ha patteggiato 3 anni di reclusione M. Z., arrestato il 7 giugno 2010 in qualità di presidente della Croce San Carlo onlus, per una truffa alla pubblica amministrazione da 2,6 milioni di euro. Il 56enne risponde anche di un peculato da 200mila euro nonché di aver raggirato per altri 177mila euro un volontario. (qui)

S. M., ex vicepresidente del consiglio comunale di Milano, è stato condannato a due anni e quattro mesi di reclusione perché accusato di aver truffato l'amministrazione comunale in relazione a un finanziamento da oltre 470mila euro all'associazione Alkeos Onlus ... la presidente della Alkeos Onlus, E. T., un anno e otto mesi (pena sospesa) per truffa aggravata. (qui)

L'attore di Vivere e Un posto al sole è stato condannato a tre anni di reclusione con l'accusa di truffa, appropriazione indebita e falso. Secondo l'accusa, E. C. si sarebbe appropriato di circa 310 mila euro che lui stesso aveva contribuito a raccogliere grazie a un'associazione che aveva fondato, la C.I.A.K. Onlus, e della quale era presidente. (qui)

E. N., il presidente di una Onlus milanese, “Associazione nazionale per la tutela della fanciullezza e dell’adolescenza”, che si occupa di bambini maltrattati e abbandonati si sarebbe appropriato indebitamente di 800 mila euro, che avrebbe speso per sé, acquistando case in Puglia e altri beni. Dal 2008 a oggi, parte delle somme elargite in beneficenza da grandi aziende, banche e privati sarebbero state investite a scopo personale (per pagare cartelle esattoriali private o anche per coprire appropriazioni indebite all’interno di ... (qui)
Non dobbiamo poi dimenticare Onlus come per esempio il CCDU, un gruppo di facciata della odiata (dagli antisette) Scientology, i cui componenti difficilmente verrebbero annoverati da Alessandrini come nobili "volontari che operano nell’area della promozione e della difesa dei diritti" (benché l'"esperta a livello nazionale" ne supporti le bislacche campagne, pubblicando sul sito del CeSAP i loro comunicati stampa). Così come non vanno dimenticate Onlus come l'ASVI o il Micro Progress Onlus, le cui nobili gesta abbiamo visto qui. No, per il fatto di essere un volontario di una Onlus, non fa automaticamente di Alessandrini un benefattore.

C'è anche un aspetto comico. Alessandrini postula una rettitudine morale che discende (come lo Spirito Santo) dall'essere dei "volontari di associazioni Onlus ecc." Ebbene, se la sua logica fosse corretta, gli si ritorcerebbe contro, perché allora dovrebbe magnificare anche quei "volontari di associazioni Onlus" che hanno denunciato a livello internazionale una forte preoccupazione per l’esistenza della Squadra Anti Sette e per l'operato della FAVIS di Alessandrini e del CeSAP della Tinelli:
sono rimasto scioccato nell’apprendere che i gruppi affiliati FECRIS di Romania e Italia [ossia la FAVIS di Alessandrini e il CeSAP di Lorita Tinelli - ndr] erano anche collegati alle orribili operazioni di polizia sul gruppo Yoga MISA in Romania e agli interventi brutali della Squadra Antisette in Italia. La vergognosa impunità del governo francese a dispetto di queste attività FECRIS in tutta Europa è totalmente incomprensibile. Raccomando perciò che OSCE dia inizio a una investigazione speciale sulla struttura di tali organizzazioni, sui suoi finanziamenti e sulle sue attività (Peter Zoehrer, Segretario Generale di FOREF Europe)

[0:17:44] Per inciso, per noi, pour nous, la parole secte è sinonimo di organizzazione abusante.

Oh poveri noi, ma cosa sta dicendo? Per noi, pour nous chi? Forse per chi parla in "italosvevo", perché "per noi, pour nous" che parliamo in italiano il significato di una parola è quello definito nei vocabolari della lingua italiana, non quello che si percepisce dai borborigmi di Alessandrini. E a smentirlo non è chi scrive, che essendo un lestofante non è attendibile, ma sono i suoi stessi colleghi antisette che hanno ripetutamente precisato che "la parole secte" significa tutt'altro.

Lo ha chiarito più di una volta la sua leader carismatica Lorita Tinelli. Per esempio nell'intervista dove spiega che setta:
Indica appunto il seguire una dottrina che si discosta dall’ideologia dominante. […] Setta è un termine di per sé neutro, esistono diversi gruppi definiti setta ma non tutti sono pericolosi.
La Tinelli lo aveva già spiegato alla trasmissione Tutte le Mattine condotta da M. Costanzo:
Tra l’altro pare che esista una sentenza recente che definisce non un reato parlare di setta, quindi si può anche parlare di setta [...]
non ha assolutamente un significato negativo. [4]

Uno dei due, tra la Tinelli e Alessandrini, sta dicendo una stupidaggine (o sta deliberatamente mentendo).

Per inciso, la sentenza di cui l'"esperta a livello nazionale di fenomeni settari" conosce per sentito dire, non è che "pare che esista", esiste e basta [5], ed è stata resa pubblica proprio da colei che Lorita Tinelli definisce sprezzantemente una "pseudo studiosa", una "sedicente studiosa di sette", eccetera.

C'è da rilevare che appare poco plausibile che Alessandrini non conosca questa sentenza: riguardava una denuncia presentata dai Testimoni di Geova contro un'esponente dell'ARIS, i quali ritenevano diffamatorio essere definiti una setta. L'avvio dell'azione giudiziaria suscitò molta preoccupazione e amarezza tra gli antisette. Di conseguenza, l'assoluzione venne accolta con altrettanto giubilo, e rappresentò un fatto epocale nel minuscolo ambiente antisette. È poco credibile quindi che il Brunetta degli antisette non conosca questa sentenza: riguarda l'associazione consorella ARIS con cui è in stretto contatto (si vedano le e-mail pubblicate dal sito Libero Credo); così come non è credibile che non conosca l'accezione di "setta" divulgata dalla sua leader. Un parallelo con il commento dell'allora ministro Tremonti è ineluttabile.

Certo, non dobbiamo mettere limiti all'insipienza dei "volontari di associazioni" antisette. Si consideri però che persino sul sito del gruppo antisette Assotutor, che si definisce "partner" proprio della FAVIS di Alessandrini (oltre che del CeSAP della Tinelli), il termine "setta" viene così definito:
Oggi per setta si intende un qualsiasi movimento religioso e non, un'organizzazione, un'associazione, una comunità, oppure un sistema di formazione, di cura, di relazioni o di vendita organizzate. Ma alcune sette diventano un mondo chiuso dove si viene introdotti ...
Quindi, se "alcune" sette diventano perniciose, le altre non lo sono e anche secondo il gruppo antisette Assotutor, Alessandrini sta dicendo il falso.

Apro una parentesi in merito alla definizione che abbiamo appena vista. È ovvio che se "per setta si intende un qualsiasi" movimento, organizzazione, associazione, eccetera, più che una definizione appare una fesseria, dato che diventerebbe "setta" qualsiasi consorzio umano; dal più esiguo gruppo di preghiera fino all'ONU che, per l'appunto è una "organizzazione". Tuttavia ho riportato questa citazione, non per mettere alla berlina l'ennesimo autonominato "esperto" di sette dr. Dino Potenza, Presidente di Assotutor e collaboratore di un centro benessere che lo presenta come "Giornalista scientifico, esperto di fitness" (ma è un giornalista il cui nome non compare nell'elenco pubblicato dall'Ordine Nazionale dei Giornalisti). Ho riportato questa spiegazione benché sballata per mostrare che Alessandrini viene smentito anche dalla più insignificante tra le associazioni antisette (e "partner" della FAVIS). Va inoltre rilevato che questa definizione include tra le sette "qualsiasi" associazione; quindi la stessa FAVIS di Alessandrini.

Alessandrini sta quindi dando un'informazione scorretta, in pratica sta manipolando i partecipanti al convegno. Proprio lui che lotta contro le "metodiche di manipolazione e condizionamento mentale".

Più avanti vedremo il motivo di questa mistificazione, per la quale Alessandrini deve aver confidato sulla non conoscenza dei francesi riguardo le sottigliezze semantiche della lingua italiana, ma ciò che rende paradossale la dichiarazione di Alessandrini, è il fatto che sono proprio gli antisette ad accusare gli odiati "apologeti dei culti", di scadere in stucchevoli leziosità sul termine setta. Per esempio sul sito della Tinelli si legge infatti che:
Agli apologeti dei culti non piace la parola "setta". Dicono che la parola abbia assunto connotazioni negative e sostengono che essa sia generalmente usata in senso peggiorativo.
Secondo la logica degli antisette, ne consegue un fatto evidente:
  1. il termine setta "non ha assolutamente un significato negativo";
  2. chi sostiene che venga "usata in senso peggiorativo" è un "apologeta dei culti";
  3. Maurizio Alessandrini è un apologeta dei culti (o sette che dir si voglia).
L'alternativa è che Alessandrini stia consapevolmente mentendo. (Oppure sul significato di "setta" Alessandrini ha una sua opinione ma non la condivide.)

In chiusura di capitolo, un accenno riguardo una domanda che aleggia fin dal primo capitolo e si fa sempre più incombente: com'è possibile che personaggi tanto improbabili trovino sostegno nella classe politica, e siano addirittura accreditati presso organi istituzionali? Io non ho la risposta, ma qualche ipotesi la si può azzardare. Una potrebbe essere quella sintetizzata in un commento dell'eminente (e perfido) matematico Giancarlo Rota: "Quando i pigmei gettano un'ombra così lunga, significa che siamo al tramonto".

Aforismi a parte, è innegabile che l'antisettarismo sia una religione (che è un atto di fede, e non c’è strumento razionale da contrapporre). Ed è una religione il cui verbo si incarna nell'ennesima caccia alle streghe.Le cacce alle streghe di epoca moderna si possono infatti accomunare per alcuni elementi: tutte prevedevano la caccia a un nemico segreto della società, presupponendo che questo nemico non agisse solitario, ma facesse parte di un movimento più ampio, il che richiedeva l'ausilio di misure legali straordinarie, per estirpare ciò che non solo era segreto ma anche un grave crimine ideologico. Tutte le cacce alle streghe hanno fatto leva su un elevato grado di allarmismo sociale, ed era questa "ansia sociale" che giustificava leggi e procedure straordinarie (tanto invocate dagli antisette), così come alimentava il timore che altri criminali o complici continuassero ad agire nell'ombra. È forse per queste ragioni che le cacce alle streghe non terminano mai e c'è sempre qualcuno disposto a crederci e a lottare contro un "cancro sociale". E tra questi credenti, come sempre qualcuno è disposto perfino a lottare "fino alle estreme conseguenze".
"Ci sono, e sono individuabili per nome e per cognome, non ho mai problema a farlo, sono 15 anni che li faccio, delle lobby internazionali che tutelano queste grosse organizzazioni settarie." (Adolfo Morganti, consigliere nazionale del GRIS)

(continua)


Note:

1) Va bene, non tutti sostengono che Alessandrini va a piagnucolare dalla signora maestra: c'è anche chi ha usato il verbo "frignare"; adesso i precisini saranno soddisfatti.

2) Da un comunicato stampa della dr.ssa Lorita Tinelli:
Venerdì 12 Ottobre 2007 11:44

Il giorno 11 ottobre 2007 tutti i giornali e telegiornali nazionali, hanno riportato la notizia della 'psicosetta' barese, sgominata grazie all'intervento della DIGOS in varie parti d'Italia, dove operava da diversi anni.
Tale risultato è stato dovuto ad un attento e particolareggiato studio realizzato dalla Dr.ssa Lorita Tinelli nel corso degli ultimi 12 anni, e da una indagine puntuale ed efficace della DIGOS nell'ultimo anno e mezzo. [...]
Un ottimo risultato, forse il primo così emblematico nella storia delle psicosette in Italia. [...]
La costante collaborazione del Cesap con le Forze dell'Ordine ha portato al risultato odierno.
3) In un post precedente avevo annunciato che avrei illustrato qualcuno di quei rapporti su cui si basa l'operato di un giudice inquirente. Non ho ancora avuto il tempo per mantenere la promessa, ma le enormità che vi si incontrano sono tali che un giorno riuscirò a provvedere.

4) Legato alla pubblicazione di questo video, c'è un aneddoto surreale (e preoccupante) raccontato in questo post.

5) "Va in merito osservato che nella attuale accezione linguistica, i termini di "setta" e di "plagio" non hanno più quella connotazione negativa loro precedentemente attribuita: indicano ora il "carattere chiuso" di una associazione ed il "pieno coinvolgimento" degli aderenti ai suoi scopi." (Corte di Appello di Roma, Quarta Sezione Penale, Sentenza N. 108/04 del 9 dicembre 2004)